La Sapienza, via della Sapienza

Porticato interno - La Sapienza (G. Bettini, Comune di Pisa)
Porticato interno - La Sapienza (G. Bettini, Comune di Pisa)
La storia della Sapienza inizia nel 1472, quando Lorenzo il Magnifico ripristina lo Studio Pisano, documentato almeno dal XII secolo, individuando nel quartiere di Santa Maria (al tempo Mezzo), la piazza del Grano. L’intento fu di accogliere tutte le lezioni universitarie fino a quel momento svolte in diverse sedi (chiese, case di professori, etc…). Fu Cosimo I de’ Medici che inaugurò ufficialmente l’edificio nel 1543, all’ingresso del quale pose il grande stemma mediceo scolpito dal Tribolo e da Pierino da Vinci. Il grande cortile rappresenta il centro del sapere attorno al quale si sviluppa il doppio loggiato che immette alle aule universitarie. La schola magna, o Aula Magna Storica è ancora oggi utilizzata per inaugurazioni accademiche ufficiali e lauree e ci presenta una galleria di ritratti di illustri professori, ma la scena è dominata dalla statua di Galileo Galilei, scolpita da Paolo Emilio Demi nel 1839 in occasione del Primo Congresso degli Scienziati Italiani. La Nuova Aula Magna consacra ancora il genio pisano con un ciclo di affreschi, il Trittico galileiano, affrescato da Adolfo De Carolis (1915-1922) e impreziosito dalle belle vetrate dipinte da Galileo Chini. Oggi la Sapienza è sede della Biblioteca Universitaria e della facoltà di Giurisprudenza.
Storia dell’Università di Pisa: alcuni magister pisani sono già noti in epoca carolingia, come il dotto Pietro, diacono di Pisa, che Carlo Magno portò con sé a corte intorno al 744 d.C., per dedicarsi all’insegnamento della grammatica. Nel XII secolo siamo a conoscenza di giuristi pisani, grazie anche alla presenza delle Pandette Pisane, parte del Digesto, mentre nel XIII abbiamo menzione di dottori in medicina. La nascita ufficiale risale al 3 settembre 1343, quando lo Studio Pisano fu innalzato a Studio Generale grazie alla bolla papale di Papa Clemente VI In supremae dignitatis. Dopo un periodo di interruzione a seguito della prima conquista fiorentina (1406), fu ripristinata da Lorenzo il Magnifico, che trasferì a Pisa anche lo Studio Generale di Firenze, creando un unico polo universitario. Dal ‘500 all’800 è stata integrata con nuovi dipartimenti e nel 1839 ospitò il Primo Congresso degli Scienziati Italiani. Nel 1862 l’Ateneo Pisano risultò tra le sei Università primarie nazionali, assieme a Torino, Pavia, Bologna, Napoli e Palermo. Nel ‘900 divenne Ateneo di Rango e nel 1969 nacque il primo corso di laurea in Informatica. Oggi, assieme alla Scuola Normale Superiore e al Sant’Anna è considerata tra le più prestigiose Università del mondo, con circa 60.000 iscritti che arrivano da tutta Italia e da tutto il mondo, grazie ai progetti di scambio come l’Erasmus, al programma Leonardo e alle tante associazioni di accoglienza come l’Erasmus Student Network. Il WIS! (Welcome International Students!) è invece lo sportello a cui devono rivolgersi tutti i possessori di titolo di studio conseguito all'estero che intendono immatricolarsi all'Università di Pisa.
Il teatro anatomico, una curiosità nei pressi della Sapienza: in via della Sapienza, davanti all’ingresso dell’Università, si trova l’antica chiesa di Santa Maria Vergine, oggi sconsacrata. Sul fianco sinistro una lapide ci racconta di quando quello spazio era dedicato alle lezioni della scuola medica, all'interno del teatro anatomico, inaugurato nel 1544 da Cosimo I dei Medici, con il contributo scientifico dell'anatomista Andrea Vesalio. Una ricostruzione è all’interno della Certosa di Pisa, a Calci (Pi). Qui studiò anche Galileo Galilei.
L’alchimia, un'arte antica e misteriosa: proprio all'interno della Sapienza esisteva un Athanor, o forno alchemico, dove si procedeva alla cottura delle sostanze per riportarle al loro stato primordiale. Nel Dictionnaire Mytho-Hermétique si legge: “in termini di Chimica volgare, è un fornello che ha la forma di un quadrato e di un cubo lungo, nel quale è una torre comunicante con uno dei fianchi mediante un tubo. Si riempie di carboni questa torre, si accende, ed il calore si comunica al fornello a mezzo del tubo […] Gli si è dato il nome di Athanòr…”. Già in epoca medievale, Pisa era considerata uno dei centri più importanti del sapere alchemico, grazie anche alle opere di un certo Rusticus e soprattutto Costantino Pisano, autore nel XIII secolo del Liber secretorum alchimiae, nel quale affronta con disinvoltura il tema del rapporto tra alchimia e saperi teorico-pratici come la medicina, l'astronomia e la profezia, sostenendo che tutti i metalli attraverso la trasmutazione possono essere riportati ai loro quattro stadi primordiali e quindi studiati. Si insegnavano inoltre l'astrologia giudiziaria, che studiava la posizione dei pianeti e la loro influenza sul mondo sublunare e la divinazione, che studiava i fluidi contenuti in alcune persone in grado di influenzare le viscere animali e dare inizio a un processo di premonizione. Entrambe le scienze furono condannate durante il concilio di Trento del 1563 e ritenute eretiche.
La Sapienza è stata il set di alcune scene dei seguenti film:
  • Noi siamo le colonne (1956) di Giuseppe d’Amico, con Vittorio De Sica, Antonio Cifariello. Fin dalle scene iniziali compare la torre pendente, ma il film è stato girato anche in altri luoghi della città, diverse scene nei lungarni, alla Sapienza, in piazza Dante…
  • L’uomo privato (2007) di Emidio Greco. Un giallo girato tra Pisa e Torino.
Una poetessa legata al mondo accademico: Caterina Franceschi Ferrucci si stabilisce nel 1844 a Pisa, dove il marito, Michele Ferrucci, è chiamato a insegnare all’Università. Caterina decide di aprire un salotto nel quale si incontrano intellettuali italiani e stranieri, tra questi Alessandro Manzoni e Giacomo Leopardi. Entrata in contatto anche con Giuseppe Montanelli, viene ispirata nello scrivere poesie in cui dimostra amore per la patria e per l’indipendenza, incitando alla concordia e al sacrificio della vita per il riscatto dell’unità nazionale. Scrive versi classicheggianti (Prose e versi, 1873); molto diffusi i suoi scritti pedagogici: Della educazione morale della donna italiana, 1847; Della educazione intellettuale, 1849-51; Letture morali ad uso delle fanciulle, 1851-52; Ammaestramenti religiosi e morali ai giovani italiani, 1877, ecc.). Nel 1871 fu la prima donna a essere nominata corrispondente dell'Accademia della Crusca.
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