Il palazzo rientra nel programma della legge di comodo, emanata da Cosimo I de’Medici nel 1551, che autorizzava l’esproprio di edifici e terreni a vantaggio di chi volesse edificare o ristrutturare le case già esistenti. La facciata, ideata da Pietro Francavilla (1593-1597), allievo del Giambologna, che alterna le vistose fasce verticali, create dalle grandi finestre timpanate, alle dure linee orizzontali date dai marcapiani, mette in evidenza la profondità della scalinata d’accesso al portone, arricchito dal busto di Ferdinando de’Medici. L’aspetto concavo, dato dall’unione di edifici preesistenti (XI-XII sec.), accentua le dimensioni del grande timpano curvilineo della portafinestra centrale, che sembra fuoriuscire dal balcone. L’edificio esprime a pieno il volere del Granduca, che rifiutava soluzioni ornamentali estrose in virtù di un rigore quattrocentesco. Prova di tale purezza è la volumetria pressochécubica dell’intero edificio, che servì come sede dell’istituzione benefica pisana denominata Pia Casa della Misericordia. L’interno del palazzo è decorato con affreschi di Gian Domenico Ferretti (XVII sec.) e TommasoTommasi (XVIII sec.). Proprietà dei marchesi Quaratesi, oggi il palazzo ospita l’Accademia delle Belle Arti, specializzata nel settore della creazione multimediale.