Non è certo che Pisa avesse una cinta muraria di epoca etrusca, o romana, o addirittura longobarda. La posizione geografica, sulla confluenza dei fiumi Arno e Auser (oggi Serchio), la fitta rete di canali e il terreno paludoso le davano una certa protezione naturale. Di sicuro esistevano fortezze e torri in luoghi strategici, ma la discesa di FedericoBarbarossa nel 1154, interessato a conoscere una città dichiaratasi libera, fu determinante per la costruzione della nuova cinta muraria. Il ConsoleCoccoGriffi nello stesso anno avviò la costruzione delle mura di Pisa, partendo proprio da piazza del Duomo, nei pressi della porta del Leone. Alte 11 metri, spesse fino a 2 metri, furono completate nell’arco di un secolo, con una tecnica muraria alla romana, a sacco, e i materiali utilizzati furono molteplici: tufo, calcare proveniente dalla vicina cittadina di San Giuliano, pietraverrucana. L’intero perimetro misurava circa 7 km, con torri ogni 300 metri e circa 20 porte; la superficie racchiusa è di quasi 200 ettari. Oggi ne rimangono in piedi poco più di 5 km, date le demolizioni ottocentesche e le distruzioni belliche, ed è possibile percorrerne circa3 km in quota. Porta Nuova: sorta nel 1562 per volere di Cosimo I de’Medici, a seguito della chiusura della porta del Leone, è il luogo da cui è possibile godere della vista su tutti i monumenti della piazza del Duomo. Rifinita in marmo bianco, con un effetto bugnato, ancora oggi si distingue per la sua eleganza. All’inizio del Novecento, dato il traffico veicolare, furono aperte le arcatelle laterali per il transito pedonale. Durante la Prima Guerra Mondiale fu aperto il grande arco alla destra della Porta Nuova per consentire il passaggio del treno della Croce Rossa all’interno dell’Ospedale.