Terme di Nerone (L. Corevi, Comune di Pisa) I Bagni di Nerone si trovano in largo delParlascio, termine che per i Germani significava luogo di combattimento di orsi, in prossimità della Porta a Lucca, aperta nel 1546 e decorata da una doppia cornice in pietra arenaria. Le due piccole porte ai lati della principale furono aperte per il traffico pedonale quando attraverso la porta passava il sistema tranviario della città. Le terme romane del I sec. d. C., o Bagni di Nerone, erano un complesso molto vasto di strutture, dove la popolazione si recava quasi tutti i giorni per motivi igienici. Le terme erano alimentate dall’acquedotto romano di Caldaccoli, del I sec. d.C., oggi visibile solo in parte nei pressi di San Giuliano Terme, da dove iniziava il suo percorso. Il coinvolgimento di Nerone nella costruzione delle terme non può essere avvenuto, perché il complesso termale è stato datato nell’ultimo ventennio del I secolo d.C., quindi quasi 20 anni dopo la morte dell’imperatore. Perciò l’origine del nome è da ricercarsi nella leggenda di San Torpé, martire pisano, decapitato nel 68 d.C..La struttura quadrata all’esterno e ottagonale all’interno, che ancora mantiene i 4 muri perimetrali in laterizio, è stata identificata come il laconicum, per i bagni di aria calda. Sono poi visibili i resti delle mura della palestra, dell’apodyterium (lo spogliatoio) e solo due pareti del tiepidarium. Nei pressi delle terme si trova il Bastione del Brunelleschi: durante la signoria di Cosimo il Vecchio de’Medici si avviarono alcuni progetti di fortificazione, tra cui la costruzione del Bastione del Parlascio che prende il nome dalla portapiù antica, risalente al1157 inglobata in esso. Si tratta di una porta monumentale, che ancora presenta delle decorazioni sulle mensole di sostegno al grande arco. Filippo Brunelleschi nel 1435 realizzò una controporta interna e ricostruì la torre trecentesca oggi scomparsa, ma l’intero baluardo fu completato solo nel 1543 dall’architetto Nanni Unghero, sotto il governo di Cosimo I. L’intera struttura fu poi convertita in ghiacciaia e così rimase fino agli inizi del XX secolo. Durante la guerra servì da rifugio antiaereo.