Cinque grandi monumenti rappresentano il percorso della vita di un essere umano.
- Battistero di San Giovanni, il primo giorno di vita: opera del maestro Diotisalvi, costruita a partire dal 1153.
- Cattedrale di Santa Maria Assunta, la ricchezza della vita: la costruzione, che porta la firma del maestro Busketo, venne iniziata nell’anno 1063.
- Spedale Nuovo di Santo Spirito, o Santa Chiara: la sofferenza e l’ospitalità: costruito nel 1257 da Giovanni di Simone.
- Campo Santo Monumentale, la morte in Terra Santa: costruito a partire dal 1277 da Giovanni di Simone.
- Campanile dell’Assunta, la resurrezione dell’anima: l’icona pendente della città, iniziata nel 1173 da maestranze ancora ignote.
La piazza in pillole:
- Il Battistero di San Giovanni, grandiosa opera del maestro Diotisalvi che dal 1153 introduce i fedeli al cristianesimo attraverso il rito del Battesimo. Il cerchio, simbolo di perfezione divina, rivela al suo interno una fitta rete di rimandi alla condizione ibrida e quindi imperfetta dell’essere umano e che ambisce alla purificazione dentro la vasca battesimale ottagonale, opera di Guido Bigarelli da Como del 1246. Conserva all’interno uno dei capolavori dell’arte mondiale, il Pulpito di Nicola Pisano (1260). L’esterno è un susseguirsi di linee romaniche e gotiche che salgono verso la grande cupola emisferica, che al suo interno cela una seconda cupola conica. Quest’ultima, data la sua forma, contribuisce a creare un curioso effetto di risonanza acustica: l’eco del Battistero.
- La Cattedrale di Santa Maria Assunta e Duomo di Pisa, nonché chiesa primaziale, progettata e costruita a partire dal 1063 da Busketo, con i suoi 100 metri di lunghezza rappresenta uno dei capolavori dell’architettura romanica pisana. L’intero edificio fu ampliato da Rainaldo, autore della facciata, nella prima metà del XII secolo, rivela interventi di grande prestigio ad opera di maestri come Guglielmo e Biduino. La statuaria è di grande interesse e ne è un esempio la grande Vergine con Bambino di Andrea Pisano (1343). La cupola ovoidale dona all’edificio un’armonia bizantina e le fasce di calcare bianco e breccia nera del Monte Pisano la avvicinano alle grandi moschee arabe (come la Mezquita de Cordoba). Le porte bronzee della facciata sono un rifacimento delle originali, andate distrutte a seguito dell’incendio del 1595 che lasciò invece intatta la porta di San Ranieri, opera del 1179 di Bonanno Pisano. L’interno della Cattedrale è solenne, scandito da 5 navate suddivise da colonne monolitiche di granito dell’Elba. Al centro dominano la scena il grande Pergamo di Giovanni Pisano e il lampadario di Vincenzo Possanti, conosciuto come la lampada di Galileo Galilei. Il catino absidale è impreziosito dal vistoso mosaico del Pantocratore, al quale lavorò Cimabue, mentre grandi quadri e affreschi (opere di Andrea del Sarto, Sogliani, Benvenuti, Lomi, Ghirlandaio) decorano le pareti . Di grande pregio è l’urna di San Ranieri, Patrono di Pisa, del Foggini, situata nel transetto meridionale assieme al sarcofago dell’imperatore Arrigo VII, di Tino di Camaino.
- L’Ospedale di Santa Chiara, o Spedale nuovo di Santo Spirito, nasce per volere di papa Alessandro IV che, attraverso una bolla papale del 1258, impose alcune condizioni con il fine di ritirare la scomunica che incombeva sulla città dal 1241. Fu per Pisa il punto di inizio del rinomato sistema sanitario locale e oggi il complesso, nella sua parte più antica, ospita il Museo delle Sinopie del Campo Santo. Le sinopie sono i disegni preparatori degli affreschi, realizzati con polvere rossa proveniente da Sinope, città turca sul Mar Nero.
- Il Campo Santo monumentale fu il vero motivo per cui Pisa divenne una delle protagoniste del 'grand tour' nelle città italiane a partire dalla fine del Settecento. Il Campo Santo monumentale fu costruito da Giovanni di Simone nel 1276 per contenere gli eleganti sarcofagi di epoca romana che circondavano la Cattedrale. I pisani durante la seconda crociata del 1146 portarono in città grandi quantità di terra proveniente dal monte del Calvario, il Golgota, con l’intento di sfruttarne le proprietà che, secondo un’antica tradizione, acceleravano il processo di decomposizione dei corpi e quindi della resurrezione dell’anima. Quella stessa terra fu il punto di inizio del futuro Campo Santo. Fino al XV secolo il termine camposanto non esisteva nella lingua italiana, se non per indicare l’edificio pisano. Un luogo di sepoltura e di arte, con più di 300 tombe e monumenti di grande pregio, come il sepolcro di Giovanni Boncompagni di Bartolomeo Ammannati, l’Inconsolabile di Lorenzo Bartolini o la tomba di Andrea Vaccà Berlinghieri di Bertel Thorvaldsen. Di grande pregio sono i reperti romani, tra cui spiccano il sarcofago di Fedra (II sec.), utilizzato per la sepoltura di Beatrice di Canossa, madre della Contessa Matilde e il sarcofago delle Muse (III sec.). Il grande chiostro, scandito da arcate in elegante stile gotico fiorito, fa da cornice a una superficie di 2000 metri quadri di affreschi, dipinti tra il XIV e il XVII secolo, tra i quali il rinomato ciclo del Trionfo della Morte di Bonamico di Buffalmacco (1336) e altri capolavori dei grotteschi Taddeo Gaddi e Spinello Aretino. La parete settentrionale è invece dominata dal ciclo del Vecchio Testamento di Benozzo Gozzoli. Purtroppo, il 27 luglio 1944, un rovinoso incendio causato dallo scoppio di un proiettile in prossimità della cappella Aulla, dove oggi troviamo l’originale lampada di Galileo Galilei, ha distrutto in parte le decorazioni del Campo Santo, così è andato perduto quasi il 60% della ricchezza un tempo qui custodita.
- Il Campanile o Torre di Pisa. È curioso che un campanile che non riporta neanche il nome del suo ideatore sia diventato, grazie alla sua pendenza, il monumento più famoso al mondo. Talvolta 'gli errori sono necessari, utili come il pane e spesso anche belli: per esempio la torre di Pisa' (Gianni Rodari). Nel 1173 si avviarono i lavori di costruzione volti alla realizzazione di una colonna di colonne (Rudolf Borchardt), circolare come il Battistero e visibile da ogni luogo della pianura pisana. A cinque anni dalla posa della prima pietra, arrivati al terzo anello, si ebbe un primo cedimento del terreno che provocò una lieve inclinazione della torre. I lavori si interruppero e ripresero circa un secolo dopo, con l’architetto Giovanni di Simone, che corresse parzialmente l’inclinazione ed elevò la torre di altri tre piani. Tommaso Pisano concluse i lavori di costruzione del campanile negli anni Ottanta del Trecento con l’aggiunta della cella campanaria. Nonostante i numerosi interventi di restauro la pendenza si fece sempre più minacciosa e dal 1990 al 2001 la torre fu soggetta a uno dei più importanti lavori di consolidamento che, attraverso un processo di sotto escavazione, ha ridotto l’inclinazione di circa 45 centimetri.