Porta Santa Marta (L. Corevi, Comune di Pisa)Un angolo pittoresco della città, dove le mura medievali, in prossimità della porta e del portello di Santa Marta (XV secolo), così chiamati dal nome del monastero omonimo nelle vicinanze, si uniscono all’acquedotto dei mille archi. L’acquedotto mediceo, fortemente voluto dal granduca Ferdinando I de’Medici nel 1592, costò ben 160.000 scudi e venne terminato nel 1613 sotto Cosimo II. Dall’alto delle mura, e precisamente dalla piccola garitta utilizzata per il ricovero dei soldati durante la ronda, è possibile vederne le ultime arcate, che sono in tutto 954. Le arcate si estendono per una lunghezza di circa 6 km e da Asciano portavano acqua pura del Monte Pisano a tutta la città. La popolazione, grazie a questo intervento, tornò finalmente a crescere dopo un lungo periodo di crisi, dovuto anche alle condizioni poco salubri delle acque dei pozzi.
Poco più avanti si trova il porto delle Gondole, così chiamato per il piccolo bacino di acqua, dove oggi confluisce il fosso Macinante, o dei Mulini, che da Ripafratta giunge a Pisa. Il fosso fu fatto costruire da Cosimo I per azionare, attraverso la forza dell’acqua, le macine dei mulini per la lavorazione del grano. Dal porto delle Gondole, nel XVIII e nel XIX secolo, illustri personaggi, come Mary e P.B. Shelley, Montesquieu, nobili ed ecclesiastici si spostavano lungo il canale per raggiungere la stazione termale di San Giuliano Terme attraverso eleganti gondole.