Le prime notizie risalgono all’VIII secolo in prossimità del ponte romano che collegava l’attuale palazzo Blu, dentro il quale sono visibili le tracce del selciato del XIII secolo, alla chiesa di Santa Maria dei Galletti, dove si trovava la porta Aurea di origine alto medievale. L’abside, databile al X secolo, ci rivela che la chiesa originale si trovava qualche metro più in basso rispetto all’attuale manto stradale. L’interno si presenta a navata unica, ma i forti restauri del XIX hanno modificato la struttura e l’impianto decorativo. Le stigmate di Santa Caterina da Siena: sulla porta d’ingresso della chiesa si legge s. catharina virgo senesis hic recepit stigmata christi, in ricordo dell’episodio miracoloso durante il quale Santa Caterina da Siena, Patrona d’Italia, ricevette le stigmate mentre pregava dinnanzi al Crocifisso di Enrico di Tedice (XII secolo), il 1 aprile del 1375. Il dipinto, considerato miracoloso, non è più in loco, ma al suo posto se ne trova una copia ottocentesca, dato che l’originale fu trasportato a Siena da Cosimo I nel 1565. '... vidi il Signore confitto in croce, che veniva verso di me in una gran luce e fu tanto lo slancio dell'anima mia, desiderosa di andare incontro al suo Creatore che il corpo fu costretto ad alzarsi. Allora dalle cicatrici delle sue santissime piaghe, vidi scendere in me cinque raggi sanguigni diretti alle mani e ai piedi e al mio cuore. Subito esclamai: Ah Signore, Dio mio: te ne prego: che non appariscano queste cicatrici all'esterno del mio corpo. Mentre dicevo così, prima che i raggi arrivassero a me, cambiarono il loro colore sanguigno in colore splendente'.