Chiesa di Santa Caterina d'Alessandria
Storia in pillole: fondato nel 1220 dal domenicano Uguccione Sardo, l’edificio fu pressoché concluso nel 1261, ad eccezione della facciata che fu terminata nel XIV secolo. Il tempio viene attribuito alla taglia di Giovanni di Simone, così come il campanile in cotto, forse un prototipo di quello di San Francesco. Del grande chiostro in marmo non rimane niente poiché fu distrutto nel 1785 per aprire il seminario arcivescovile, tutt’ora esistente.
Le cappelle: cinque in totale, la prima è quella dei Venerosi, dove troviamo la Crocifissione trecentesca attribuita a Giovanni di Nicola; la cappella dei Buzzaccherini mostra una copia di un pannello del San Domenico di Francesco Traini, ora al Museo Nazionale di San Matteo. La grande cappella maggiore è dominata dalla vetrata gotica ed introdotta dalle statue dell’Annunciazione di Nino Pisano, figlio di Andrea, della seconda metà del Trecento. Sotto l’altare il sepolcro di Fra Girolamo da Rivalto; segue la cappella Roncioni, con un bel dossale marmoreo con la Madonna e i S.S. Girolamo e Domenico, della taglia di Matteo Civitali; conclude la cappella del SS. Sacramento.
Le vetrate: sono quasi del tutto ricostruite tra il 1922 e il 1924 dalla ditta Zettler di Monaco (restaurate nel 1948 dalla ditta Quentin di Firenze) e ce ne sono 9 sulla parete sinistra della navata centrale e 6 su quella destra, raffiguranti Santi. Spicca fra tutte quella della cappella maggiore con S. Caterina, S. Ranieri, S. Torpé e molti altri.
XV concerto annuale del coro dell'Università di Pisa
10m
Chiesa di Santa Caterina d'Alessandria
07-06-2024