Casa Vanni in Borgo Stretto (L. Corevi, Comune di Pisa)Uno dei moderni assi commerciali della città deve la sua origine al medioevo, quando il quartiere di Foriporta, attuale San Francesco, fu incluso nel perimetro delle mura del XII secolo. Il termine bŭrgus, castello fortificato, assunse un significato diverso nei secoli, indicando una zona al di fuori delle mura. A partire dal Trecento i ricchi mercanti pisani cominciarono a costruire qui le loro logge, aprendo botteghe e taverne che servissero la popolazione. Le grandi colonne che definiscono il tratto viario erano in origine prevalentemente in legno, ma la renovatiourbis di Cosimo I e Ferdinando I de’Medici portò a una progressiva sostituzione dei materiali. Comunemente detta Borgo, la strada si sviluppa da piazza Garibaldi, dove troviamo il prezioso tabernacolo della Madonna dei Vetturini di NinoPisano (XIV sec.), fino a via Carducci e si suddivide in Borgo Stretto e Borgo Largo. Casa Vanni (XIV sec.), in prossimità del n. 21, di fronte alla casa di Vincenzo Galilei, è uno degli esempi meglio conservati delle antiche logge. La facciata mostra una grande polifora con archetti acuti trilobati e resti di una gemella al piano superiore. Al centro troviamo lo stemma della compagnia di Santa Bona. Poco più avanti, all’angolo con Via San Francesco, troviamo palazzo Poschi, elegante edificio quattrocentesco in laterizi, scandito da due piani di bifore con colonnette in marmo e la torre dei Taccola, adiacente, del X secolo. Al n. 41 di Borgo Largo (oggi via Oberdan) la loggia Tobler, con unrivestimentoinpietra e marmo che le dona un aspetto più signorile, mostra lo stesso schema di casa Vanni.Il vociferare degli studenti, il lento viavai dalla stazione alle facoltà sotto le logge di Borgo Stretto hanno ispirato anche Carlo Cassola.
Cit. Pietro prese il tram per Porta a Lucca. restò in piedi sulla piattaforma di dietro. Sia Corso Vittorio che Borgo Stretto gli sembrarono deserti. Gli studenti sarebbero arrivati tra un mese: senza di loro la città aveva un’aria tetra.