Il cinematografo artistico
Il palazzo, esempio del neoclassicismo del primo ‘800, fu il primo palazzo ad avere l’elettricità e al suo interno contava 118 ambienti e 20 saloni. All’interno conserva meravigliosi affreschi e sulla facciata del palazzo è ancora presente lo stemma della famiglia Mastiani Brunacci. Ospitò, nel XIX secolo, il più prestigioso salotto della città, ritrovo della più esclusiva società cittadina ed europea.
Fu la bella Elena, la contessa Elena Mastiani Brunacci, a dare vita al salotto politico e letterario, era chiamata la princesse de Guermantes di Pisa e tutte le donne cercavano di imitarla per la sua eleganza. Si dice che avesse una mano ‘candida e tornita mirabilmente’, che venne presa a modello da Canova per la Venere Anadiomene. Uno dei sui ospiti d’eccezione fu Giacomo Leopardi con il quale sembra che, nonostante gli incoraggiamenti di lei, non ci sia mai stata una storia d’amore poiché forse lui era innamorato della sorella della moglie del proprietario della pensione in cui alloggiava: Maria Teresa Lucignani che aveva vent’anni e biondi boccoli, l’aria allegra e vivace. Nel 1905 la Società Generale Artistica di Roma aprì qui il secondo cinema della città: il Cinematografo Artistico.
La Tromba dell'Angelo. Selezione dal 'Requiem' di Mozart
Chiesa di Santa Maria del Carmine
12-05-2016