L’Ospedale dei Trovatelli
Il destino degli innocenti: fino al XIX secolo i bambini che si volevano abbandonare venivano lasciati su una ruota, un tamburo ruotante girevole di legno, posta all’interno dell’edificio e, protetta da una grata per limitare l’ingresso ai soli neonati. Non sempre però si trattava di trovatelli, poiché durante il periodo della caccia alle streghe, le gravidanze dovevano essere autorizzate dal Consiglio del Popolo, per avere un pieno controllo sulle nascite e per agevolare il lavoro del registro cittadino. Le famiglie che per una ragione qualsiasi non riuscivano a rispettare la suddetta legge, potevano andare incontro a gravi conseguenze e la peggiore di tutte era l’accusa di stregoneria rivolta alla madre, poiché ritenuta complice del Diavolo nel generare un figlio. In questo caso madre e figlio, se non celata la gravidanza e occultato il neonato (lasciandolo ai trovatelli), rischiavano di essere uccisi. I bambini abbandonati all’interno della struttura venivano registrati e veniva dato loro un nome e a volte un cognome. Ecco che nacquero cognomi come Esposito (da esposti), Proietti, Colombi, Innocenti, Degl’Innocenti, Locatelli, ma anche Bastardi, Trovati, D’Ignoto.