Pisorno, la città dei sogni
I film sono le storie di ieri: una delle azioni che l’uomo ha fin da sempre avuto bisogno di fare nella sua comunità è raccontare e ascoltare storie. Guardare un film è come era un tempo sedersi intorno al camino ad ascoltare le storie.
Nel 1943 Pisa fu bombardata. I tedeschi requisirono e chiusero gli studi della Pisorno. Il primo film del dopoguerra girato negli studi fu Imbarco a mezzanotte di Joseph Losey (restaurato grazie al progetto del Comune di Pisa ‘Adotta un film. Cento capolavori da salvare’). Il primo film a colori fu girato nel 1954: Rigoletto e la su tragedia. Poi, nel 1957 il grande produttore inglese Henry Saltzman arrivò a Tirrenia per girare il film d’avventura Capitan Gallant e si trovò bene. Tornò quindi per girare una serie di film tratti dai romanzi di Ian Fleming basati sulle vicende di un agente segreto di Sua Maestà britannica: un tale James Bond. La Pisorno però mostrava evidenti segni di crisi, purtroppo non poté accettare la proposta e dopo poco, nel 1959, dichiarò fallimento. Gli studi della Pisorno furono allora rilevati dal produttore Carlo Ponti, il quale, con sua moglie Sophia Loren e Vittorio de Sica, tentò un rilancio in grande stile della produzione cinematografica: arrivarono a Tirrenia Totò, Eduardo e Peppino de Filippo, Mastroianni… La Pisorno però non esisteva più, il nome dei nuovi studi cinematografici divenne Cosmopolitan, fino al 1969, quando fu girato l’ultimo film di rilievo ‘L’assoluto naturale’ (di Mauro Bolognini). In quel periodo costava meno girare in alcuni teatri di posa spagnoli e la concorrenza di Cinecittà era sempre più forte. Nel 1989, in omaggio alla storia del cinema e al cinema come narratore di storie, i fratelli Taviani (originari di San Miniato, in provincia di Pisa) decisero di girare parte del loro film Good Morning Babilonia proprio in questa zona.