La Convenzione sulla protezione del patrimonio culturale e naturale mondiale
Il patrimonio culturale e naturale rappresenta l'identità di tutti i popoli del mondo e ne costituisce un insostituibile punto di riferimento, pertanto la sua eredità deve essere salvaguardata per essere trasmessa di generazione in generazione.
Con la Convenzione sulla Protezione del Patrimonio culturale e naturale [1], adottata nel 1972 [2], l’UNESCO ha definito il concetto di “Patrimonio dell’Umanità” e ha sancito la nascita di una Lista del Patrimonio Mondiale, in inglese World Heritage List o WHL.
I beni culturali, naturali o misti inclusi nella Lista appartengono a tutti i popoli del mondo, indipendentemente dal territorio su cui si trovano. Questi beni si distinguono per il loro Valore Universale Eccezionale (Outstanding Universal Value o OUV), che viene riconosciuto dall’UNESCO secondo modalità ben definite.
Il Comitato del Patrimonio Mondiale è il principale organo incaricato dell'attuazione della Convenzione, che ha sviluppato criteri precisi per l'iscrizione nella Lista del Patrimonio Mondiale all’interno delle "Linee guida operative per l'attuazione della Convenzione del Patrimonio Mondiale".
La Convenzione del 1972 è uno strumento giuridicamente vincolante per gli Stati firmatari. Pur rispettando pienamente la sovranità degli Stati sul cui territorio si trovano i beni e i siti compresi nella Lista del Patrimonio Mondiale, la Convenzione stabilisce i doveri degli Stati firmatari che, attraverso la ratifica, riconoscono la sussistenza di un interesse collettivo da parte della comunità internazionale ed entrano a far parte in un meccanismo di cooperazione internazionale per la tutela e la conservazione del patrimonio [3].
La Convenzione, dunque, conferisce agli Stati il ruolo di proteggere e valorizzare il patrimonio culturale e naturale attraverso l’attuazione di speciali misure e strumenti programmatici di pianificazione territoriale, l’abilitazione di personale qualificato e servizi specializzati all’interno dei Siti, programmi tecnico-scientifici di ricerca e conservazione e altre azioni che conferiscano a tal patrimonio una funzione di rilievo per le comunità.
Gli obiettivi strategici della Convenzione
Per sottolineare l’importanza di un’adeguata gestione del patrimonio, nel 2002 il Comitato del Patrimonio Mondiale ha adottato la “Dichiarazione di Budapest” invitando tutti i partner a sostenere la salvaguardia del Patrimonio Mondiale attraverso alcuni obiettivi strategici fondamentali:
- Credibility: Rafforzare la credibilità della Lista del Patrimonio Mondiale, come una testimonianza rappresentativa e geograficamente equilibrata dei beni culturali e naturali di eccezionale valore universale;
- Conservation: Garantire un’efficace azione di tutela e conservazione del Patrimonio Mondiale nel tempo;
- Capacity building: Promuovere lo sviluppo di misure efficaci per la comprensione e l’attuazione della Convenzione sul Patrimonio Mondiale e degli strumenti abilitanti, realizzando azioni di formazione per le diverse categorie di portatori di interesse (stakeholder);
- Communication: Sensibilizzare l'opinione pubblica, attivare modalità di coinvolgimento e supporto da parte della stessa per la salvaguardia del Patrimonio Mondiale attraverso la comunicazione efficace del valore che esso custodisce;
- Community: Potenziare il ruolo delle comunità nella realizzazione della Convenzione del Patrimonio Mondiale.
Questi obiettivi, noti come “5C”, da allora guidano il Centro del Patrimonio Mondiale nella stesura delle Linee Guida Operative per l’attuazione della Convenzione, in modo che i beni del Patrimonio Mondiale possano essere tutelati attraverso attività adeguate che contribuiscono alla crescita socio-economica e alla qualità della vita delle comunità, assicurando un giusto equilibrio tra conservazione, sostenibilità e sviluppo.
Per saperne di più
https://www.unesco.beniculturali.it/la-convenzione-sul-patrimonio-mondiale/
Note
- https://www.unesco.beniculturali.it/en/la-convenzione-sul-patrimonio-mondiale/
- Nel corso della diciassettesima Conferenza generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura, riunitasi a Parigi dal 17 ottobre al 21 novembre 1972.
- Come all’art. 4 della Convenzione all’art 4, gli Stati partecipanti si assumono l’obbligo di garantire l’identificazione, la protezione, conservazione, valorizzazione e trasmissione, alle generazioni future, del patrimonio culturale e naturale situato nel loro territorio.