INGRESSO €5,00 con tessera AICS
LATE NIGHT JAM SESSION A SEGUIRE
Giovanni Amato-tromba
Gianluca Figliola-chitarra
Leo Corradi-hammond
Marco Valeri-batteria
GIANLUCA FIGLIOLA
Inizia a suonare la chitarra già da bambino, innamorato da sempre del jazz. Nel suo cammino di formazione ha avuto la possibilità di studiare con grandi maestri come Dario Lapenna, Umberto Fiorentino, Peter Bernstein e Jonathan Kreisberg.
Nel 2011, prodotto dall’etichetta Jazz Collection, viene lanciato il primo disco it’s strictly Forbiddenn, che viene presentato insieme al trombettista Flavio Boltro nel mese di settembre dello stesso anno, presso l’ Auditorium Parco Della Musica di Roma.
In questa formazione, Figliola partecipa ai principali festival italiani come Bergamo Jazz Festival, Piacenza Jazz Festival, Lovere Jazz Festival, Palermo Jazz Festival, Vittoria Jazz Festival. Tra le numerose collaborazioni, insieme a quella già citata con Flavio Boltro, ricordiamo il concerto insieme al sassofonista Rosario Giuliani in occasione del Festival delle Letterature del 2014 a Roma; il tour insieme a Paolo Damiani nei conservatori di Roma, Rovigo, Napoli, Monopoli; la rassegna Jazz Tales presso La Casa del Jazz, Roma.
Le collaborazioni e sperimentazione continuano con Giovanni Amato, Enrico Pieranunzi, Leo Corradi, Roberto Gatto Pietro Lussu Marco Valeri e tanti altri artisti. Questo febbraio uscirà il nuovo disco “Yellow”, prodotto dalla storica etichetta discografica Philology Records.
GIOVANNI AMATO
Compositore di notevole spessore, ottimo arrangiatore, Giovanni Amato è un musicista dotato di uno swing eccezionale unito ad uno scorrevolissimo fraseggio boppistico. Il tocco morbido e potente, la musicalità versatile e spontanea, sono le sue peculiarità.
Ha collaborato con diversi artisti, alcuni anche di fama mondiale quali: Tom Harrell, Lee Konitz, Danilo Perez, Steve Grossman, Gary Peacock, Billy Hart, George Garzone, Jerry Bergonzi, Bob Russo, la Chicago University Band, Diane Schuur, Kirk Lightsey, Vincent Herring, Avishai Cohen, Kevin Mahogany, Richard Galliano, Bob Mover, Gene Jackson, Giovanni Tommaso, Roberto Gatto, Flavio Boltro, Maurizio Gianmarco, Dado Moroni, Rita Marcotulli, Danilo Rea, Nicola Conte, Max Ionata, Antonio Faraò. Ha lavorato (a volte anche in incisioni) con artisti italiani quali Gino Paoli, Gianni Morandi, Laura Pausini, Teresa De Sio, Marina Rei, Fred Bongusto, Gegè Telesforo, Stefano Palatresi, Irene Fargo, Nino Buonocore, Toni Esposito ed Alex Baron.
Ha fatto parte della band che ha accompagnato Mario Biondi nel suo tour di “I love you more”.
Nel 2008 viene invitato ad esibisirsi e a presentare il proprio album Organic all’Italian Jazz Festival presso il prestigioso “Ronnie Scott’s Jazz Club di Londra”[3].
Nel 2009 ha vinto l’Italian Jazz Awards come “Best Jazz Act” [4].
Ha partecipato a otto edizioni dell’Umbria Jazz Festival ed attualmente è impegnato con l’orchestra che accompagna Mario Biondi, per il suo Spazio Tempo tour.
LEO CORRADI
Nato in Liguria nel 1992, a soli 18, rappresenta già una delle più significative novità del jazz italiano. Batterista a soli due anni, passa subito dopo al piano, vincendo a otto anni il suo primo concorso per giovani musicisti. La svolta decisiva, quella che gli sta regalando una carriera importante, avviene a 12 anni, quando suo padre lo accompagna a sentire un concerto di Jimmy Smith. In quel momento, colto da una forte ispirazione, decide di passare all’hammond. Di recente Leonardo ha vinto una serie di premi, tra i quali primo posto al Jimmy Woode Award e premio per il miglior talento a Tuscia in Jazz Festival, dove viene giudicato da una commissione composta da grandissimi signori del jazz quali Tony Monaco, Dado Moroni, Bobby Watson, Ray Mantilla, Flavio Boltro, Shawnn Monteiro, Karl Potter, Giorgio Rosciglione, ed Italo Leali, solo per citarne alcuni.
MARCO VALERI
Dal 1996 si avvicina alla musica jazz ed una delle sue prime esperienze è la collaborazione con il trio del pianista Luca Mannutza insieme a Marco Loddo al contrabbasso.
Nel 1998 partecipa al concorso San Gemini Jazz con il quintetto del chitarrista Cristiano Mastroianni, classificandosi al primo posto. Con lo stesso gruppo, l’anno successivo, incide il suo primo disco in studio Lulù, edito per la Map sound.
Nel 2000 l’incontro con il sassofonista Daniele Tittarelli con il quale mette su il Garbatella’s Dream Trio e partecipa al concorso Tremplin du jazz di Avignone, riscuotendo notevole successo di pubblico e critica.
Nel 2001 si esibisce in diretta radiofonica su “RAI RADIO 3” col sassofonista americano George Garzone. Nello stesso anno suona con il trombettista Eddie Henderson, in occasione del suo tour italiano.
Nel 2002 esce il primo disco suonato nel quartetto di Daniele Tittarelli: Jungle trane, titolo anche di uno dei brani di cui Marco è compositore.
Tra il 2002 e il 2003 si reca più volte a New York dove entra in contatto con la realtà musicale americana e dalla quale è profondamente influenzato.
Nel 2004 viene chiamato a far parte della band diretta da Sandro Deidda, per lo spettacolo di Serena Dandini Jovinelli Varietà, con la quale gira l’Italia in tour per vari mesi.
(testo e foto da http://www.pisajazz.it/)