Palazzo Mosca
Il complesso posto sul Lungarno noto come Palazzo Mosca è formato da vari edifici. I più antichi, realizzati sul finire del XII secolo, sono quelli con pilastri liberi in facciata uniti superiormente un arco ogivale e costruiti completamente in pietra. Ad essi, fra la fine del XII e l’inizio del secolo successivo, viene appoggiata una struttura del tutto uguale per tipologia, che si differenzia solo per l’impiego di laterizi nelle parti sommitali. Nel Duecento le case-torri costruite in adiacenza introducono un nuovo elemento: i pilastri non sono più completamente liberi perché uniti alla base da una muratura continua. L’impegno costruttivo posto in tali edifici dall’alta committenza è visibile anche nelle cornici e negli elementi architettonici sagomati, spesso in marmo.
Nel 1302 Mosca di Ventura, mercante e banchiere trasferitosi a Pisa da S. Gimignano, commissiona a maestro Gerardo da Firenze una lussuosa dimora da inserire fra quelle sopradescritte, tratteggiando puntualmente in un atto giunto fino a noi i caratteri che essa doveva avere.
Dai documenti apprendiamo come i discendenti di Mosca avessero cercato poi di annettere le case limitrofe, sia nel versante sul Lungarno che in quello sulla carraia maiore (odierna via Toselli). Dopo alcune difficoltà, nel XVII secolo i Del Mosca riuscirono non solo a rientrare in possesso dell’antico patrimonio, ma lo incrementano tanto che forse già nel Seicento il palazzo acquisì le dimensioni e l’aspetto attuali, con l’inserimento di tre ordini di finestre in arenaria sulle due facciate principali.
Nello scalone di Palazzo Mosca è esposta stabilmente una selezione delle 300 opere pittoriche di artisti post-impressionisti francesi che il mercante d’arte Bruno Bassano ha donato alla città di Pisa nel 1975.