Logge di Banchi
Costruite tra il 1603 e il 1605 da Cosimo Pugliani su disegno di Bernardo Buontalenti, per volontà del Granduca di Toscana Ferdinando I de’Medici, le Logge di Banchi furono la sede del mercato della lana e della seta, dei banchi di cambio e infine anche del mercato delle granaglie.
Il cartiglio sotto lo stemma granducale posto sul lato di corso Italia e i risultati dei recenti scavi archeologici condotti nel vicolo che fiancheggia le Logge, confermano che il loggiato fu costruito distruggendo parte del quartiere medievale, residenza di alcune delle famiglie benestanti della Pisa del tempo, caratterizzato da case-torri affiancate le une alle altre e separate da stretti vicoli.
Dell’impianto seicentesco delle Logge rimane oggi solo il primo ordine di arcate con 12 possenti pilastri in bugnato, rivestiti di marmo con zoccolatura e soprastante bassorilievo a cartiglio. Il primo piano, originariamente decorato con due volute sul fronte rivolto verso l’Arno, fu completamente ristrutturato nel 1865, assumendo l’odierna forma cuspidata a timpano, quando venne trasformato da sede dell’Ufficio Fiumi e Fossi ad Archivio di Stato.
Nel 1925, una convenzione tra il Comune di Pisa e l’imprenditore bolognese Cleopatro Cobianchi, permise la realizzazione di un albergo diurno ricavato scavando una serie di locali seminterrati. Nell’occasione venne eccezionalmente recuperato un importante ripostiglio di monete auree del XIII secolo e oggi conservato al Museo di S. Matteo.
L’albergo, in stile liberty, ospitava w.c., docce, stanze da bagno con vasca, un barbiere, servizi di manicure e pedicure, una lavanderia. Dopo un lungo periodo di abbandono, la struttura è stata restaurata nel 2000 e oggi è nuovamente fruibile come servizio pubblico.