Cimitero ebraico
Collocato nell’area adiacente alla Piazza dei Miracoli, in corrispondenza dell’antica Porta del Leone, il cimitero ebraico ospita dal 1674 le sepolture cittadine degli israeliti. Di particolare interesse sono la varietà stilistica dei tumuli presenti (dalle classiche forme trapezoidali allo stile impero, fino al neogotico e al liberty), le pietre tombali seicentesche qui trasferite da un precedente luogo sepolcrale e la differente provenienza geografica degli stessi inumati.
Quest’ultima caratteristica offre un ottimo esempio di quanto nei secoli la presenza ebraica a Pisa sia stata variegata, e testimonia anche la scelta fatta da alcuni forestieri di essere sepolti proprio nel cimitero pisano, in virtù del contesto monumentale in cui è inserito.
Ma dove si trovavano le tombe ebraiche del periodo precedente al 1674? Le testimonianze materiali e la documentazione pubblica e privata provano che sono esistiti dal XIII secolo a oggi almeno quattro, se non addirittura cinque, cimiteri ebraici nella zona compresa tra la Porta Nuova e la Cittadella. Del più antico restano le iscrizioni funebri duecentesche, ancora visibili, incise sulle mura di entrambi i lati della Porta Nuova, mentre degli altri sappiamo che fino alla seconda metà del Cinquecento sorsero su appezzamenti di terreno di proprietà dell’importante famiglia dei da Pisa, acquistati espressamente a questo scopo. Nel 1618, scomparsi i da Pisa dalla città, un nuovo cimitero nacque per effetto della “Livornina” (uno dei provvedimenti granducali per incrementare gli abitanti di Pisa e Livorno, inizialmente indirizzato agli ebrei), ma presto, poiché Ferdinando II voleva creare sull’area in cui esso sorgeva una “fagianaia”, smise di esistere, e l’attuale prese forma sul lotto che lo stesso Granduca aveva concesso in cambio.
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