Venerdì 25 marzo prossimo Pisa, secondo la tradizione, entra nel 2023, nove mesi in anticipo sul resto del mondo. È l’appuntamento con il Capodanno in stile Pisano che quest’anno, dopo due anni forzati di celebrazioni virtuali a causa del Covid-19, torna in presenza. Appuntamento principale in Cattedrale quando a Mezzogiorno si svolgerà la cerimonia del raggio di sole che segna il passaggio al nuovo anno. Una tradizione che si richiama a quanto attestato già da documenti del X secolo che testimoniano come la città facesse coincidere l’inizio del nuovo anno con l'Annunciazione a Maria Vergine dell’Incarnazione di Gesù. Per festeggiare l’appuntamento, il Comune di Pisa ha organizzato una serie di iniziative. Giovedì 24 sarà esposto in Comune il plastico degli antichi Arsenali Repubblicani, restaurato grazie al contributo della Fondazione Pisa, mentre in serata al teatro Verdi si terrà uno spettacolo e la premiazione delle associazioni che si occupano di tradizioni cittadine. Venerdì 25 in mattinata il breve corteo che precede, a Mezzogiorno, la cerimonia del raggio di sole in Cattedrale. Nel pomeriggio, in Palazzo Gambacorti, la conferenza storica dal titolo “Porta San Marci De Guatholongo”.
Il programma
Giovedì 24 marzo:
Ore 17.00, Atrio di Palazzo Gambacorti, piazza XX Settembre: inaugurazione del plastico restaurato con il contributo della Fondazione Pisa, che rappresenta gli Arsenali Repubblicani, realizzato per la mostra “Pisa e il Mediterraneo”, tenutasi a Pisa nel 2003. Intervengono: la Fondazione Pisa, l’architetto Roberto Masini, la professoressa Gabriella Garzella, Francesco Capecchi.
Ore 21.00, teatro Verdi: serata evento “Pisa entra nel 2023”. Premiazione delle associazioni pisane che si occupano di Tradizioni della storia e dell’identità di Pisa; a seguire “Le Follie del Capodanno pisano”, spettacolo presentato dagli artisti: Messer Lurinetto, I Giullari del Diavolo, Il Giullar cortese, Rose Zambezzi, Shezan il fachiro, Urana. (Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria sul sito www.eventbrite.it. Necessario il green pass).
Venerdì 25 marzo:
Ore 11.00 il Corteo storico prenderà il via da piazza dei Miracoli per poi entrare in Duomo dove sarà reso omaggio alla Madonna con preghiere per Pisa. A Mezzogiorno, l’ingresso del nuovo anno sarà sancito dalla “Cerimonia del raggio di sole” quando, entrando dalla finestra della navata centrale del Duomo, andrà ad illuminare la mensolina a forma di uovo posta sul pilastro accanto al celebre pergamo di Giovanni Pisano. A quel punto, spetterà al sindaco di Pisa, Michele Conti, declamare la formula “A maggior gloria di Dio, e invocando l'intercessione della Beata Vergine Maria e di San Ranieri nostro Patrono, salutiamo l’anno 2023”. Una tradizione, ripresa negli anni ’80 del Novecento, che si richiama al X secolo quando la città faceva coincidere l’inizio del nuovo anno con l'Annunciazione a Maria Vergine dell’Incarnazione di Gesù.
Il corteo storico sarà composto dal Gonfalone accompagnato da tre valletti del Comune, dal Sindaco, dal cero votivo con i quattro stemmi della città (Signum Rubicundum, Madonna in Maestà, Aquila pisana, Croce pisana) portato sul “trabiccolo” da due valletti, dal cero votivo con i simboli dei “banderai dei Quarti” (Ponte, Mezzo, Foriporta, Kinzika) portato a mano da un valletto, dal Generale di Mezzogiorno con alfiere e dal Generale di Tramontana con alfiere.
Ore 12.00: Cerimonia del raggio di sole.
Ore 17.00, sala Baleari di Palazzo Gambacorti, piazza XX Settembre: conferenza dal titolo “Porta San Marci De Guatholongo”, organizzata dall’associazione Balestrieri di Porta San Marco. Intervengono Gianfranco Benvenuti, esperto di storia pisana, e Renzo Ciangherotti, segretario dell’associazione Balestrieri di Porta San Marco ed esperto in materia di “Societates Populi” (Necessario green pass).
Notizie storiche
Capodanno in Stile Pisano. Note storiche. Fin dal X secolo i Pisani fecero coincidere l’inizio dell'anno con l’Annunciazione (e quindi l’Incarnazione di Gesù), ossia 9 mesi prima del 25 dicembre. Si ottenne così l’Anno Pisano ab Incarnatione Domini (o Christi). Il primo documento datato in Stile Pisano che lo attesta risale al 985. Questa data di inizio anno rimase in vigore per secoli anche nelle terre appartenenti alla Repubblica di Pisa: la costa fra Portovenere e Civitavecchia, Gorgona, Capraia, Elba, Pianosa, Corsica, Sardegna, Baleari, Gaeta, Reggio Calabria, Tropea, Lipari, Trapani, Mazara, Tunisia, Algeria, Egitto, Palestina, Siria, la città di Azov (nel Mare omonimo, sulla foce del fiume Don) e Costantinopoli, dove i Pisani furono gli unici occidentali a potersi stabilire, insieme ai veneziani.
Cerimonia del raggio di sole. Differente, rispetto a quello tradizionale, è poi il momento del passaggio al nuovo anno che non corrisponde alla Mezzanotte bensì al Mezzogiorno, quando da una finestra della navata centrale del Duomo un raggio di sole illumina la mensolina a forma di uovo posta sul pilastro accanto al celebre pergamo di Giovanni Pisano.
Ripresa della tradizione. Il Capodanno in Stile Pisano durò fino al 20 novembre 1749, giorno in cui il Granduca di Toscana, Francesco I di Lorena, ordinò che in tutti gli stati toscani il primo giorno del gennaio seguente avesse inizio l’anno 1750. Quindi, anche Pisa dovette uniformarsi all'uso del calendario gregoriano. Solo negli anni ‘80 del Novecento si tornò a parlare di questa ricorrenza e da allora il Capodanno è tornato ad essere festeggiato con iniziative culturali in anticipo sul resto del mondo.