Dopo 26 anni dalla prima e unica rappresentazione sulla scena pisana, venerdì 10 (ore 20.30) e domenica 12 gennaio (ore 15.30) il Teatro Verdi propone Il turco in Italia di Gioachino Rossini in una nuova produzione con la regia di Roberto Catalano e la direzione di Hossein Pishkar sul podio dell’Orchestra Giovanile Cherubini.
Il dramma buffo in due atti composto dal genio pesarese su libretto di Felice Romani, che ebbe la sua prima esecuzione alla Scala di Milano il 14 agosto 1814, sarà rappresentato con la complicità di scene e costumi che ricreano colorate e vivaci atmosfere degli anni ‘50-’60: Guido Buganza firma le scene, Ilaria Ariemme i costumi, Oscar Frosio le luci. La coreografia è di Marco Caudera.
La nuova coproduzione dei teatri di Pisa, Rovigo, Ravenna, Jesi, Rimini e Novara porterà sulla scena apprezzati interpreti del repertorio rossiniano e veterani dei ruoli: Adolfo Corrado è Selim, il principe Turco un tempo amante di Zaida e poi invaghito di Fiorilla, il soprano Giuliana Gianfaldoni dà voce a Donna Fiorilla, la capricciosa ma onesta moglie di Don Geronio; questi, uomo debole e pauroso, è interpretato da Marco Bussi, mentre Francisco Brito è Don Narciso, cavaliere servente di Donna Fiorilla, uomo geloso e sentimentale; Francesca Cucuzza è Zaida, Antonio Garès Albazar. Il Coro Lirico Veneto è istruito da Alberto Pelosin, Maestro al Fortepiano è Riccardo Mascia.
I biglietti sono in vendita al Botteghino del Teatro Verdi, tramite il servizio telefonico (050 941188) e online su www.vivaticket.it.
Il primo appuntamento con il Turco di Rossini è fissato per giovedì 9 alle 18 nel Ridotto del Teatro con la Guida all’Opera, nel consueto incontro con il pubblico (l’ingresso è libero) per approfondire attraverso curiosità, storie e l’ascolto di brani la conoscenza dell’opera in cartellone. Riccardo Mascia, maestro collaboratore e specialista del Turco in Italia condurrà la presentazione.
Capolavoro tra i meno conosciuti e, per molti anni, anche tra i meno fortunati di Rossini (in età moderna si riscatterà con la leggendaria edizione diretta da Gianandrea Gavazzeni con Maria Callas), il Turco si connota anche per aver portato in scena, per la prima volta nella storia del melodramma, il metateatro: il poeta Prosdocimo è colui a cui è affidata la rivelazione del gioco teatrale. In cerca di un buon soggetto, egli si imbatte in un gruppo di zingari e dalle loro avventure trae ispirazione per la sua storia. La zingara Zaida si trova a Napoli perché costretta a lasciare il suo amato principe Selime la Turchia a causa di maldicenze. Nel frattempom sotto mentite spoglie, Selim giunge a Napoli dove è attratto, ricambiato, da Fiorilla, moglie di don Geronio, per questo furibondo. Avviene poi che Selim e Zaida si rivedano e che questo scateni la gelosia di Fiorilla. Ne nasce un continuo gioco di equivoci e situazioni che, nella interpretazione del regista Catalano: “sono espressione di un desiderio spinto ai limiti della necessità di acquistare qualcosa che ancora non si possiede. Proprio Fiorilla, il personaggio che nell’opera sembra non accontentarsi di ciò che ha, è colei che desidera tutto ciò che sa essere desiderabile per gli altri. Ciò che in questo mondo i personaggi provano, è un prodotto da consumare; nessuno, a parte Zaida e il suo sincero amore per Selim, prova autenticamente qualcosa”.
IL TURCO IN ITALIA
Dramma buffo in due atti
Libretto Felice Romani
Musica Gioachino Rossini
Rappresentante Casa Ricordi, Milano
Prima rappresentazione: Milano, Teatro alla Scala, 14 agosto 1814
Personaggi e interpreti
Selim Adolfo Corrado
Donna Fiorilla Giuliana Gianfaldoni
Don Narciso Francisco Brito
Don Geronio Marco Bussi
Prosdocimo Bruno Taddia
Zaida Francesca Cucuzza
Albazar Antonio Garés
Direttore
Hossein Pishkar
Regia
Roberto Catalano
Orchestra Giovanile Cherubini
Coro Lirico Veneto
Maestro del Coro Alberto Pelosin
Maestro al Fortepiano Riccardo Mascia
Nuova Produzione e Allestimento
Coproduzione Fondazione Teatro di Pisa, Teatro di Tradizione Dante Alighieri
(Ravenna), Teatro Sociale di Rovigo, Fondazione Teatro Carlo Coccia di Novara,
Fondazione Pergolesi Spontini (Jesi), Teatro Amintore Galli (Rimini)
