Ponte di Mezzo
Il ponte, lungo 89m, ha una struttura con un’unica campata alta 12,5m, realizzata in cemento armato e rivestita in pietra bianca di Verona. L’attuale aspetto è il risultato della ricostruzione post-bellica dopo il bombardamento alleato su progetto del gruppo Aussant, Bellucci, Salghetti-Drioli, Trinci, Morganti, Bertini (1946-1950), approvato a seguito di un referendum cittadino.
In epoca romana le due sponde dell’Arno erano unite da un ponte posto nei pressi dell’attuale chiesa di S. Cristina lungo la via consolare Aemila Scauri, odierna via S. Martino. L’attraversamento dell’Arno venne trasferito in questo punto probabilmente nell’XI secolo. Questo rimase l’unico ponte, chiamato appunto ponte de Arno, fino al 1183 quando a seguito dell’alluvione del 1179 che distrusse tutti i ponti sull’Arno compreso il ponte pisano, fu deciso di costruire un ponte nuovo in capo a via S. Maria e ricostruire il ponte de Arno, che divenne così il ponte Vecchio. Sul ponte si affastellavano edifici, botteghe e banchetti che sfruttavano la sua funzione centrale nella vita cittadina, lungo la via di comunicazione principale che tagliava da nord a sud la città.
Il ponte venne restaurato nel 1388 per volere di Pietro Gambacorti e crollò nuovamente nel 1637. La ricostruzione portata a termine nel 1660 da Francesco Nave, con la realizzazione di una struttura a tre luci, comportò anche l’abbattimento di una serie di edifici sulle due sponde e la creazione di un nuovo aspetto scenografico con le Logge dei Banchi affacciate direttamente sul fiume.
Dalla seconda metà del XVII secolo il Ponte è sede dell’omonimo Gioco, durante il quale le due contrade pisane (Mezzogiorno e Tramontana) si contendono la conquista del Ponte spingendo un carro fin a quando una delle due squadre non riesce a portarlo nella parte avversaria.