Piazza Gambacorti
Conosciuta dai pisani come piazza della Pera per l’antico cippo etrusco a forma di pera che si trova sull’angolo della vicina via S. Martino, nel 2004 piazza Gambacorti è stata oggetto di un’approfondita indagine archeologica che ha permesso di ricostruirne la storia dal XII secolo ad oggi, mettendo in luce i resti della chiesa medievale di S. Lorenzo in Chinzica, demolita nel 1932.
La chiesa, costruita agli inizi del XII secolo su iniziativa di una ricca famiglia pisana, fu più volte ristrutturata rispondendo ai diversi canoni estetici e alle esigenze di rappresentanza dei numerosi proprietari, fino alla definitiva sconsacrazione nel 1784. L’impianto originario, a pianta rettangolare priva di abside, con una superficie di circa 300mq, fu realizzato con possenti blocchi in pietra e suddiviso internamente in tre navate da due serie di pilastri.
La facciata, sull’odierna via S. Lorenzino, aveva un ampio ingresso centrale affiancato da due entrate più piccole. Una serie di eventi traumatici, tra cui vari incendi del tetto e un’esondazione dell’Arno, imposero ripetute ristrutturazioni dell’edificio che venne ripavimentato più volte, alzando via via le quote di calpestio, e ricostruito parzialmente in mattoni alla fine del XIV secolo. Alla fine del XVII secolo risalgono invece le numerose sepolture scavate all’interno della chiesa.
Dopo la sua sconsacrazione, la chiesa fu trasformata in un edificio civile; ne sono testimonianza diverse strutture per lo smaltimento dei rifiuti costruite in questo periodo ed utilizzate fino agli inizi del XX secolo. Il contenuto di questi "bottini" (frammenti di contenitori, vasellame e resti di pasto) ha fornito importanti conoscenze sulle abitudini alimentari e sulla vita quotidiana degli abitanti.