Chiesa di Santa Eufrasia
La Chiesa di S. Eufrasia è ricordata per la prima volta nel 780, nell’atto di fondazione del monastero benedettino maschile di S. Savino, sorto poco lontano dalla città. Essa fu probabilmente riedificata nel 1124 col titolo di SS. Eufrasia e Barbara.
Numerosi sono stati i restauri che hanno interessato l’intero edificio nel corso del tempo: ai primi decenni del XVII secolo ed al XVIII risalgono gli interventi che più hanno inciso nella fabbrica, allora passata alla congregazione carmelitana dei Teresiani scalzi.
L’edificio attuale ha la facciata a capanna, composta da due parti: una inferiore, in cui si conserva la costruzione medievale in conci di pietra e portale con lunetta a tutto sesto, ed una superiore, completamente in laterizio, che è in parzialmente riferibile agli interventi settecenteschi.
L’interno è ad aula unica, absidata, mentre le colonne, i pilastri e le cornici in stucco rivelano la preponderanza della facies settecentesca.
Le tele degli altari, con la Morte di S.Teresa di Mauro Soderini e con la Morte di S. Giuseppe di Francesco Conti e Ignazio Hugford, sono state da tempo depositate nella vicina chiesa di S. Sisto e nel Museo di S. Matteo. Invece una tavola duecentesca, raffigurante la Madonna e le due sante titolari e forse appartenente ad una più grande pala d’altare, in seguito alla sconsacrazione della chiesa nel secondo dopoguerra fu trasportata nella moderna chiesa di S. Maria Madre della Chiesa, nella periferica via Parini.
Oggi la chiesa è utilizzata come spazio universitario.