Via Pietro Toselli e scavi archeologici
In collegamento con via S. Martino, oltrepassate le Logge dei Banchi, ha inizio via P. Toselli, il cui tacciato si conclude sul lungarno, all’altezza di Palazzo Blu. Questa strada costituiva l’asse principale della cappella di S. Cristina in Chinzica, un’area insediativa collocata in un punto nevralgico della città, sia per la presenza dell’unico ponte che fino al XII secolo collegava le due rive dell’Arno, sia perché qui passava l’antica via Aemilia Scauri, la Carraia Maiore medievale in direzione di Firenze e di Roma.
Percorrendo questa via si possono notare le strutture originarie di molti dei più bei palazzi che prospettano sul il fiume: dai loggiati di palazzo Gambacorti, alle sagome delle antiche aperture ormai tamponate di palazzo Mosca. Dal lato opposto si ergono altre case-torri, con aperture ornate da elementi in cotto decorato e da stemmi di varie epoche, ed alternate da vicoli spesso coronati da archi di collegamento e cavalcavia.
Giunti quasi al termine si incontra la cosiddetta Casa del Nero. Il prospetto sulla via principale mostra le strutture portanti con pilastri in pietra sui quali si appoggiano archi di scarico. A fianco a questa, sorgeva un’altra torre di analoga struttura, ad essa collegata da un grande arco ogivale che consentiva il passaggio di un vicolo. Demolita insieme ad altri tre edifici contigui in seguito ai danni del bombardamento del 1943, prima della recente ricostruzione è stata oggetto di scavi archeologici, che hanno consentito di ricostruire la storia di queste abitazioni. Si tratta infatti degli edifici medievali tra i più antichi della zona, sorti in adiacenza dell’antica chiesa di S. Cristina. Nel secoli centrali del Medioevo sono state dimora di ricche famiglie di artigiani e di aristocratici, per ospitare nuovi proprietari dopo la conquista fiorentina (XVI secolo). Le ricerche archeologiche hanno consentito di recuperare anche molti oggetti d’uso quotidiano di grande interesse.